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P R E F A Z I O N E

Un importante evento del cammino della civiltà è stata la Convenzione internazionale per la protezione del Patrimonio mondiale culturale e naturale proposta, nel 1972, dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO).
L’obiettivo di quest’organismo è la conservazione di quei luoghi che, per il loro valore storico, culturale o naturale, rappresentano un bene dal significato universale. Superando i limiti rappresentati dalle frontiere geografiche, i luoghi che costituiscono il Patrimonio dell’Umanità formano un insieme di valori che associano storia e tradizione, arte e cultura, natura e biodiversità. Tutti sono esempi unici ed irripetibili che la comunità internazionale deve cercare di preservare affinché possano essere trasmessi intatti alle future generazioni.
Il messaggio di fratellanza che l’UNESCO trasmette è indispensabile per la riscoperta delle radici e delle tradizioni socio-culturali dei popoli, la cui tutela avviene rappresentandone la storia e valorizzandone cultura e tradizioni.
La Convenzione afferma (stabilendo regole precise e democratiche, modalità scientifiche d’identificazione, studio e tutela) che vi sono, sul nostro pianeta, beni e luoghi di valore culturale o naturale, che devono considerarsi Patrimonio dell’Umanità intera, a qualsiasi popolo essi appartengano, e che, quindi, è l’insieme degli Stati del mondo che deve darsi cura affinché questo patrimonio sia salvaguardato per le generazioni future.
La lista del Patrimonio mondiale, stabilita nell’ambito della Convenzione, diventa, in tal modo, la nostra memoria fisica permanente. Costituita da beni culturali e naturali, la cui protezione è sotto la responsabilità di tutti (Stati, associazioni o semplici cittadini), ha un valore riconosciuto in campo internazionale.
È cosa doverosa che l’UNESCO, applicando la Convenzione ratificata dagli Stati appartenenti, vigili e intervenga con studi, ricerche, indagini, ma anche con risorse economiche, ove necessario, affinché non sia messa in pericolo la difesa di questi beni.
Questa ricerca, limitata all’Italia, si propone, per mezzo della filatelia (i francobolli, infatti, ne rappresentano le illustrazioni), di far meglio conoscere l’importanza ed il valore dell’iniziativa e, innanzi tutto, i luoghi ed i beni assunti in questa irrinunciabile categoria, situati nella nostra terra perché, con i suoi 39 siti registrati, è il Paese con la maggiore densità di siti culturali e architettonici salvaguardati dall’UNESCO. Essi sono, ancora una volta, un primato: un primato che non vuole né deve muovere soltanto i sentimenti d’orgoglio nazionale, ma anzi richiamare, nello spirito della Convenzione, il grado di responsabilità, che tutti dobbiamo sentire, dalle massime autorità dello Stato ad ogni cittadino, nei confronti dell’intera comunità internazionale.
Assieme all’Italia è presentata la Città del Vaticano che raccoglie, nella sua ridotta estensione territoriale, una delle maggiori concentrazioni universali d’arte e di edifici monumentali, con le Basiliche Maggiori, i Musei Vaticani, la Cappella Sistina e molti altri.
Va infine precisato che, alla carenza o assoluta mancanza di francobolli raffiguranti alcuni siti, ha sopperito una valida documentazione fotografica.

Giovanni Nassisi

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