LA CHIESA DELLA MADONNA DEL CARMINE

DENOMINAZIONE: CHIESA DELLA MADONNA DEL CARMINE
UBICAZIONE: piazza del Carmine
EPOCA: 1754-1755
DIMENSIONI:
STATO DI CONSERVAZIONE: ultimi restauri – anni 2004/2005
DESCRIZIONE:

La chiesa e il convento dedicati a S. Maria del Carmelo rappresentano il principale edificio barocco della città. Furono eretti ad opera dei Padri Carmelitani tra il 1754 e il 1755, in sostituzione di quelli, ormai decrepiti, esistenti in località Pozzo del Carmelo, sulla strada per Foggia.
La facciata baroccaSeguendo una riprovevole licenza, largamente tollerata dagli amministratori del tempo, per la costruzione del complesso fu utilizzato abbondante materiale sottratto all’antico Castello svevo-angioino.
La fabbrica fu poi completata grazie alle donazioni di nobili famiglie di Lucera: Scassa, del Vecchio, Lombardi, De Grazia. Maestro ingegnere fu Ludovico di Tullio da Pescopennataro. Sfrattati i Padri carmelitani sin dal 1794, a partire dal 1937 presso la chiesa è stata trasferita l’antica parrocchia di S. Matteo, situata nei pressi delle Terme romane di Porta S. Severo. Un’elegante cornice in stucco arricchisce l’integra decorazione barocca dell’edificio, il cui interno, a croce allungata, presenta sei cappelle laterali.
Il primo altare da sinistra, di patronato Lombardi, è sovrastato da una pala di Santa Teresa d’Avila di Ermenegildo Costantino (1659). Segue la cappella dell’Addolorata, di patronato dei marchesi Scassa, che presenta un altare di gran pregio, opera del marmoraro Michele Salemme (1759), ammirabile per la possente e slanciata inquadratura architettonica, per senso decorativo, varietà di colori e di marmi, tra cui la pietra veronese di colore mattone picchiettato. Al centro dell’altare è incastonata una celebre tela di Francesco De Mura, discepolo del Giordano: l’Addolorata. Di notevole interesse artistico è l’imponente altare maggiore.
Tra i dipinti della chiesa si segnalano una Vergine del Monte Carmelo col Bambino, icona del sec. XV di pregevole fattura bizantina e una tela della Madonna dei miracoli (1602).

(testo di Massimiliano Monaco)