BASILICA CATTEDRALE
DENOMINAZIONE: BASILICA CATTEDRALE
UBICAZIONE: piazza Duomo
EPOCA: prima metà del XIV sec.
DIMENSIONI: lunghezza m. 62, larghezza m. 37, altezza m. 25, superficie 1.705 mq
STATO DI CONSERVAZIONE: buono
DESCRIZIONE:
Monumento alla Vergine e alla vittoria cristiana sui mori, la Cattedrale dell’Assunta è uno dei più bei simboli della città. Dichiarata Basilica Minore nel 1834 e Monumento Nazionale nel 1874, sorge maestosa nel cuore della città.
Essa fu voluta da Carlo II d’Angiò per celebrare la definitiva sconfitta degli infedeli Saraceni (1300) e fu dedicata a Santa Maria, Patrona e Protettrice di Lucera. Di stile gotico-angioino, il tempio ha la pianta a croce latina ed è diviso in tre navate da due file di colonne in travertino con la base di marmo, terminanti con due cappelle fiancheggianti l’abside. Sul prospetto asimmetrico si aprono tre porte. Su quella di destra si erge il campanile, di stile gotico a tre ordini di piani, risalente al sec. XVI, con guglia piramidale, monofore e bifore. In alto sulla porta centrale si apre un rosone privo di raggiera. Imponente l’abside esterno, formato da poderosi contrafforti a ridosso della costruzione che rendono l’edificio simile ad una fortezza. Preziose colonne di marmo caristio ornano il portale maggiore e i pilastri di tutti gli archi del transetto. Il Pulpito, posto sotto il primo arco della navata laterale destra, retto da quattro artistiche colonne, è formato da un sarcofago della tomba della nobile famiglia Scassa, donato alla chiesa nel 1560.
L’altare maggiore è formato da un blocco in pietra ricavato dalla mensa di Federico II a Castel Fiorentino (sec. XIII). Nel transetto, delimitato dagli altari in marmi policromi di S. Maria Patrona (1790) e di S. Rocco (1690), si aprono due cappelle con pareti riccamente affrescate: quella di sinistra, detta del Sacro Cuore o cappella Gagliardi in cui, sotto un piccolo altare sono composte le reliquie del B. Agostino Kazotic (Casotti), domenicano (1260-1323), Vescovo e Protettore di Lucera; mentre nella cappella di destra, detta del Volto Santo o cappella Gallucci, sono sistemati sia un monumento sepolcrale in pietra, secondo i più raffigurante Carlo II d’Angiò, sia la statua in pietra di Fabrizio Gallucci, marchese D’Apice, che nel sec. XVI decorò a sue spese la cappella, sia un Cristo ligneo risalente al XIV-XV sec., d’ignoto autore di scuola renana. Di notevole valore artistico sono le numerose tele che adornano il tempio, nonché, in fondo alla chiesa, il Battistero ed il Ciborio, entrambi del ‘400.
(testo di Massimiliano Monaco)