IL SITO ARCHEOLOGICO DI “SAN GIUSTO”
A partire dal 1995, nel corso di alcune campagne di scavi eseguite nell’ambito dei lavori per la realizzazione di una diga sul torrente Celone, in contrada San Giusto, sono venuti alla luce i resti di un monumentale complesso paleocristiano, unico nel suo genere in Puglia, costituito da due basiliche gemelle, una più antica, monoabsidale, dotata di tre navate divise da due file di colonne granitiche e di battistero a pianta circolare con vasca quadrilobata, l’altra, visibile solo in parte, adibita dapprima a zona per sepolture e, successivamente, a luogo di culto. L’insediamento, databile tra il V e il VI secolo d.C. era dotato di estesa pavimentazione musiva e di ricchi affreschi lungo le pareti.
La vasta area archeologica, originariamente estesa su una superficie di circa 30.000 mq, era inoltre occupata, a partire dalla prima e media età imperiale da una villa romana, successivamente ampliata in epoca tardoantica, primo nucleo di un villaggio-stazione viaria, munito anche di strutture produttive per la trasformazione dell’uva e di magazzini infossati per la conservazione di frumento e altre derrate alimentari.
La presenza di manufatti ceramici attesta anche la frequentazione della zona fin dall’età neolitica. Per quel che riguarda l’identificazione del sito, si può pensare o al Monasterium posto nei dintorni di Lucera, ossia a una chiesa con un solo presbitero di cui parla Papa Gelasio in una lettera della fine del V secolo o al Prætorium Lauerianum, stazione di sosta lungo il tragitto che collegava la città romana di Benevento al Tavoliere, così come pure indicato nell’antica Tabula Peutingeriana, in una posizione perfettamente coincidente con il sito archeologico.
I reperti, asportati dal sito, sono in attesa di essere collocati in un apposito spazio espositivo.
(testo di Massimiliano Monaco)
(fotografie Pino Miscioni)