LA CHIESA DI SANTA CATERINA

DENOMINAZIONE: CHIESA DI SANTA CATERINA
UBICAZIONE: via Petrilli
EPOCA: prima metà del XIV sec.
DIMENSIONI:
STATO DI CONSERVAZIONE: ultimi restauri 1993
DESCRIZIONE:

La chiesa di S. Caterina Vergine e Martire fu eretta canonicamente in parrocchia nel 1334 da Roberto d’Angiò. Originariamente di stile gotico, le tante variazioni e restauri subiti attraverso i secoli le hanno fatto perdere la primitiva struttura architettonica e acquistare l’attuale aspetto misto, settecentesco, nel quale prevalgono maggiori linee barocche, più ricercate nello slanciato campanile, molto probabilmente di precedente fattura araba.
Il campanileL’edificio, dotato di facciata cuspidata e portalino con timpani spezzati, è stato restaurato e riaperto al culto nel dicembre 1993 a cura del popolo fedele, animato dallo zelo religioso della signorina Rosa Lamparelli, terziaria francescana, spentasi in fama di santità il 16 giugno 2000.
L’interno della chiesa è a navata unica e presenta pregevoli altari laterali in marmo con conchiglioni nei fastigi. Di Giacomo Colombo è la statua di S. Benedetto. Le pareti sono arricchite da quattro dipinti di scuola napoletana attribuiti a Francesco De Mura: S. Scolastica, S. Antonio da Padova, S. Lorenzo e S. Pier Celestino.
Dietro l’altare maggiore si ammira una grande pala del Rossi, discepolo del Solimena: l’Assunta. L’attiguo convento, risalente alla prima metà del 1300, fu ridotto a clausura agli inizi del XVI secolo e, incapace di contenere le crescenti vocazioni e le annesse opere di carità e di apostolato, fu notevolmente ampliato nel corso del secolo XVIII con la realizzazione di un nuovo edificio.

(testo di Massimiliano Monaco)