Lucera, città d’Arte

Come epilogo di questa modesta ricerca, mi si consenta di rivolgere alle autorità competenti un appello, che poi è un auspicio di tutti i lucerini, perché, quanto prima, si possa vedere la nostra città iscritta nelle liste dei siti italiani UNESCO del Patrimonio dell’Umanità. Contestualmente, ci auguriamo che, per il Comitato della Convenzione internazionale per la protezione del Patrimonio mondiale culturale e naturale, Lucera rientri in uno dei Criteri giustificativi per l’iscrizione.
IL MUSEO CIVICO “Giuseppe Fiorelli” rappresenta una delle raccolte d’interesse artistico e storico-archeologico più significativo del Meridione d’Italia. Qui a fianco, mostriamo un busto fissile di Proserpina ed un grande mosaico con motivi marini, appartenente ad un ampio complesso termale, situato vicino all’attuale Piazza Duomo.
L’ANFITEATRO ROMANO AUGUSTEO di Lucera, destinato ad ospitare spettacoli di gladiatori, rappresenta un eccezionale monumento nel quadro dell’architettura degli edifici per gli spettacoli d’età romana. Situato ai margini del centro storico di Lucera, straordinariamente conservato e di grandi dimensioni, fu costruito in età augustea.
LA FORTEZZA svevo-angioina di Lucera rappresentò, nel Medioevo, il più importante avvamposto fortificato della Puglia: solido baluardo contro i monti del Subappennino dauno ed osservatorio militare sull’intera distesa del Tavoliere. Qui, sul colle più alto di Lucera, in posizione strategica nel controllo del territorio circostante, si erge, imponente, la fortezza Svevo-Angioina. Fu Federico II che trasferì a Lucera (tra il 1223 e il 1233) consistenti nuclei dell’irrequieta popolazione saracena della Sicilia, creando una colonia musulmana nel cuore della Capitanata; e, nel 1233, fece costruire la sua dimora imperiale (il Palatium) per segnare con forza la sua presenza a Lucera.A seguito della sconfitta degli Svevi per opera di Carlo I D’Angiò, la fortezza fu trasformata in una cittadella militare autonoma. Sorse così un’imponente cinta muraria di circa 900 metri di sviluppo, rinforzata da 22 torri e resa inaccessibile da un profondo fossato alle cui estremità si ergono due superbe torri cilindriche. All’interno della cerchia muraria, oltre al Palatium federiciano, sono visibili le tracce d’alloggi militari, di una cappella, d’impianti per la raccolta delle acque ed i resti di edifici pubblici relativi all’acropoli di Lucera romana.
LA BASILICA CATTEDRALE, dedicata a Santa Maria, patrona di Lucera, sorse, ex novo, nel cuore della città sotto la dominazione angioina, a memoria della riconquista cristiana di Lucera dopo la cacciata dei saraceni. Il duomo, la cui costruzione durò dal 1300 al 1317, rappresenta una delle più significative espressioni dell’architettura gotica in Italia meridionale. Accanto al carattere gotico angioino della struttura architettonica, riecheggiano, sia nella tessitura dei portali sia nei temi ornamentali, soluzioni di derivazione sveva, che si affiancano all’impianto gotico delle figure rappresentate sul portale maggiore.
IL SANTUARIO DI SAN FRANCESCO è l’unica chiesa che presenta, ancora inalterata, la sua originaria composizione, dalle strutture semplici e lineari, voluta da Carlo II D’Angiò; fu realizzata tra il 1301 e il 1304 dal mastro ingegnere Riccardo da Foggia, dal prothomagìster francese Pierre d’Angicourt e dall’ingegnere lorenese Jean de Toul. La facciata, improntata a grande semplicità, è illuminata da uno splendido rosone, grande ruota a sedici raggi, contornata da tre cerchi concentrici. Il coro si discosta da quest’aura di semplicità, per la sua elevata qualità architettonica, presentando una pianta pentagonale.La decorazione interna dell’abside ripropone la Passione di Cristo, tema diffuso in Capitanata dal francescanesimo. All’interno di una nicchia ogivale si può ammirare un affresco dell’Annunciazione del XIV secolo. Sotto l’altare maggiore, un’urna di bronzo racchiude i resti di S. Francesco Antonio Fasani, noto come Padre Maestro (maestro di dottrina e di vita, di zelo e d’amore), nato, vissuto e morto a Lucera. Fu canonizzato da Papa Giovanni Paolo II, il 13 aprile 1986.
Altre chiese, come S. Domenico del 1300 e la Madonna del Carmine del XVIII secolo, arricchiscono i beni culturali, innanzi citati.Inoltre le chiese di: S. Bartolomeo Apostolo, eretta nel ‘300 e successivamente incorporata nel Collegio, divenentandone la cappella, contiene alcune pregevoli tele seicentesche del Solimena, della scuola del Sanfelice e del De Mura; S. Caterina, anch’essa del ‘300, annessa al Convento delle Benedettine; S. Salvatore, eretta fra il ‘300 ed il ‘400, nella quale si ammirano pregevoli dipinti del ‘600; S. Antonio Abate (si dice del ‘300), tempio dei Cavalieri Teutonici prima, e dei Costantiniani poi; se ne contano altre edificate tra i secoli XIV e XVII. Non sono pochi i palazzi, sui quali l’arte delle varie epoche ha lasciato tracce indelebili.

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Lucera, città d’arte

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