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(7-1993) I SASSI DI MATERA

Dopo le fasi glaciali del Quaternario, un rapido processo d’erosione e di deforestazione interessò la zona dove si sarebbe sviluppata Matera, determinando una maggiore scarsità d’acqua e l’abbandono degli insediamenti umani.
La comparsa degli strumenti in metallo, che permettevano di lavorare con relativa facilità il terreno calcareo della regione, cambiò la situazione, favorendo il sorgere di nuovi stanziamenti in prossimità di riserve naturali d’acqua dolce. Fu attorno ad un pozzo naturale che nel Neolitico si svilupparono i primi tre insediamenti della zona, uno dei quali fu destinato ad ospitare la città.
Con il passare del tempo, l’arrivo di nuove genti fece sì che tutto il pendio si coprisse di nuove abitazioni.
Nei secoli, gli insediamenti d’età preistorica subirono varie stratificazioni costruttive nelle quali si riscontra tutt’oggi un forte rapporto con l’ambiente greco e bizantino, con la vicina Puglia e la partecipazione alla koinè culturale dell’Impero Romano.
Nonostante la presenza di una serie di costruzioni di notevole valore architettonico, la parte più interessante di Matera rimane, senza dubbio, quella dell’estremità occidentale, più esattamente là dove, una volta oltrepassata piazza del Plebiscito, inizia la discesa che porta verso i sorprendenti Sassi. Mentre la parte più moderna fu restaurata e mantenuta abitabile, per i Sassi iniziò un lento ed inarrestabile degrado.
Le cose cominciarono a cambiare dopo la pubblicazione, nel 1945, del libro di Carlo Levi Cristo si è fermato ad Eboli, che fece conoscere al resto del Paese, e poi al mondo intero, lo straordinario valore storico dei Sassi, ma puntò l’indice anche sulla drammatica situazione sociale dei suoi abitanti.
Possiamo concludere che i Sassi di Matera “sono un eccezionale esempio di un tipo di costruzione o di complesso architettonico, testimonianza d’importanti tappe della storia umana, che rappresenta una cultura specialmente quando è messa in pericolo da mutamenti irreversibili” (stralcio della giustificazione per l’iscrizione nella lista del Patrimonio mondiale).
 

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