(4-1987) VENEZIA E LA SUA LAGUNA
Venezia è una città sorprendente per qualsiasi viaggiatore: i settentrionali vi ritrovano le brumose atmosfere del Nord, accese però dall’esotismo e dalla vivacità di una città mediterranea; i meridionali, abituati al movimento chiassoso delle città del Sud, si stupiscono nel vedere come tale atmosfera possa convivere con una struttura urbana, che non ha eguali in Europa.
Lo sfarzo dei palazzi e la produzione d’opere ed oggetti d’arte testimoniavano l’alto tenore di vita dei suoi abitanti. Venezia, come tutte le città del Medioevo, volse tutte le proprie energie alla costruzione della Cattedrale, che dedicò a San Marco evangelista. L’attuale basilica nacque, nell’XI secolo, sul luogo delle due precedenti.
Anche in pittura, nel Settecento, Venezia ebbe più anime ed espressioni: quella del Tiepolo, quella del Longhi, quella del Guardi e quella precisa e minuta del Canaletto.
Venezia, città affascinante, è amata dai turisti di tutto il mondo, che non si stancheranno mai di contemplarne la bellezza di cui cogliere i sentimenti e l’anima.
Thomas Mann vi ambientò Morte a Venezia, esaltando, e forse inventando, un’atmosfera decadente.
La costa nordorientale italiana è sabbiosa e bassa, con una forte tendenza a sprofondare sempre di più. Nel corso del tempo, tra i lidi e la costa si formarono ampie lagune d’acque tranquille dove i depositi sedimentari crearono una serie d’isole e isolotti. Proprio sulle isole di una di queste lagune fu fondata, nel V secolo, la città di Venezia e, d’allora, storia e geologia iniziarono ad interagire, influenzandosi a vicenda. Per i Veneziani, la difesa della laguna fu prima la loro salvezza e poi la loro fortuna. Nell’812, a causa dell’incombente minaccia dei Franchi, fu deciso il trasferimento di residenza del dux, guida politica della comunità lagunare, sull’isola di Rialto.
I Veneziani, dopo aver utilizzato il mare come mezzo di difesa, lo sfruttarono come risorsa eco-nomica. Nel 1204, la conquista di Costantinopoli dagli eserciti della quarta Crociata permise ai Veneziani di annettersi parte dell’Impero Bizantino, formando così un vasto dominio commerciale. Nell’828 due mercanti veneziani trasportarono in città i resti mortali dell’evangelista Marco, che, da allora, fu non solo un patrono, ma l’immagine stessa della loro prosperità; il leone alato, emblema dell’evangelista, divenne ben presto il simbolo della città.
Nel 1966, un’inondazione eccezionale provocò gravi danni; il mondo intero si rese conto della gravità dei pericoli che minacciavano Venezia e rispose all’appello dell’UNESCO “Salvate i tesori di Venezia! “.