Ritorna all’elenco dei siti UNESCO italiani

(37-1980) CITTÀ DEL VATICANO

La Città del Vaticano, sorta sulla base dei Patti Lateranensi, stipulati fra la Santa Sede e l’Italia, l’11.II.1929, è lo Stato più piccolo del mondo: si estende su di una superficie di 44 ettari, di cui un terzo è occupato da edifici, un terzo da cortili e piazze e per il resto da splendidi e curatissimi giardini. La chiesa attuale sorge sulle fondamenta dell’antica basilica di Co-stantino. Nel 1452, sotto il pontifica-to di Niccolò V, furono commissio-nate a Bernardo Rossellino alcune opere di rifacimento. Papa Paolo V affidò a Carlo Maderno l’allungamento di una delle navate e la costruzione della facciata barocca. L’incarico, poi, di concludere e decorare la basilica secondo i canoni barocchi, fu affidato a Gian Lorenzo Bernini. Sotto la sua direzione fu terminata la spettacolare Piazza S. Pietro; il colon-nato che la circonda è formato da due semiellissi, ognuna scandita da 142 colonne; altrettante statue coronano la balaustra. Il grandioso interno custodisce inestimabili tesori artistici, tra i quali citiamo: la Pietà di Michelangelo e la fastosa cattedra di S. Pietro, opera in bronzo dorato, ed il fastoso baldacchino barocco del Bernini.
Vi presentiamo un gruppo, scelto fra le tante fontane della Città del Vaticano.
All’interno, i Palazzi ospitano i musei vaticani, dove si possono ammirare, fra i molti capolavori, il busto di Pericle, l’Apollo del Belvedere, il gruppo marmoreo del Laocoonte (i francobolli mostrano particolari delle tre opere citate).
La Cappella Sistina va citata a parte. Essa ospita i conclavi e le più solenni cerimonie della Santa Sede, ed i suoi affreschi meritano una ricerca singolare.
Presentiamo qui una parte degli affreschi alle pareti, dedicate al Vecchio e Nuovo Testamento (opere del Botticelli, d’Antonio, Ghirlandaio, Signorelli, Perugino e Rosselli). Della parete di fondo della Cappella proponiamo la parte centrale del “Giudizio Universale: il Cristo in un gesto di giudice iroso, al quale si affianca la Vergine”. [È questo un motivo, per coloro che non hanno mai visitato la Città del Vaticano, d’avere la possibilità di ammirare, tramite l’arte del francobollo, questi affreschi eccezionali, così che l’uomo, attraverso la cui bellezza e forza, trae ispirazione e, incantato, si avvicina al Creatore].
Stato miracoloso, il Vaticano è tra i più visitati, sia come luogo santo per la cristianità, sia perché rappresenta il più eccezionale compendio di quanto le arti abbiano prodotto in Italia dall’antichità ad oggi.
L’appartamento di Giulio II ospita le Stanze di Raffaello, opere di straordinario impegno cui l’artista urbinate lavorò fino alla morte (1520).
Nella stanza di Eliodoro è raffigurata la Liberazione di San Pietro: al centro il primo papa viene destato, nella prigione di Gerusalemme, dall’angelo che lo conduce in libertà; a sinistra lo sbigottito risveglio dei carcerieri. L’impiego della luce è “moderno”, quasi caravaggesco.
Nella sala da pranzo privata del papa troviamo l’Incendio di Borgo: a sinistra osserviamo Enea che, per sottrarsi al pericolo, si è caricato sulle spalle il riluttante padre Anchise e tenendo per mano il figlioletto Ascanio, fugge da Troia. Nella Stanza della Segnatura spiccano la Messa di Bolsena (particolare di destra). Nel 1263, celebrando messa a Bolsena, un prete boemo, dubbioso della conversione del pane e del vino eucaristici nella carne e nel sangue di Cristo, vide sanguinare l’ostia: è l’avvenimento da cui deriva la festa del Corpus Domini.
Il secondo francobollo riproduce la Scuola di Atene (anch’esso nella stanza della Segnatura), celeberrimo affresco con Aristotele, Platone, Socrate ed altri grandi del pensiero e dell’arte, che testimoniano la grandezza della religione e della filosofia.
La Trasfigurazione è uno dei moltissimi capolavori custoditi dalla Pinacoteca Vaticana. Ultima opera di Raffaello, non terminata dall’artista, che morì nel 1520, ma da Giulio Romano e dal Penni: la divisione tra spazio celeste e spazio terreno è un’invenzione che sarà presa a modello sino al Seicento inoltrato.
Per chiudere questa rapida carrellata sui beni culturali ed artistici della Città del Vaticano, accenniamo qualche notizia sulle altre tre Basiliche Maggiori.
San Giovanni in Laterano. È detta “madre di tutte le chiese” perché è la cattedra del vescovo di Roma. L’originaria basilica costantiniana, splendente di mosaici e d’oro, ebbe prestigio superiore a quello delle altre due basiliche apostoliche e fu considerata il vero centro ideale del cristianesimo. Una serie di distruzioni nel XVII e XVIII sec. cagionò continui restauri e ricostruzioni. La sua lunga storia è testimoniata dal ricco arredo interno, mentre il chiostro creato (1215-32) dai Vassalletto è un capolavoro dell’arte cosmatesca.
Santa Maria Maggiore. La facciata barocca di Ferdinando Fuga (1741-43) non deve trarre in inganno, poiché l’interno della basilica custodisce preziose testimonianze delle sue origini paleocristiane. I mosaici della navata mediana e quelli del grandioso arco trionfale risalgono, infatti, all’epoca di Sisto III (432-440). Al 1295 datano i mosaici dell’abside in cui Jacopo Torriti, un dotato discepolo del Cavallini, raffigurò l’Incoronazione di Maria. Il campanile trecentesco è il più alto di Roma (m 75).
San Paolo fuori le Mura. Dalla porta San Sebastiano, la meglio conservata delle Mura Aureliane, partiva l’antica Via Ostiense, diretta al porto di Roma, lungo la quale sorse la Basilica di San Paolo fuori le Mura, la più ampia dopo San Pietro. L’incendio del 1823 (trent’anni dopo la basilica fu fedelmente ricostruita) ha risparmiato il ciborio d’Arnoldo di Cambio, il candelabro pasquale dei Vassalletto ed il mosaico absidale del IV secolo. Dei Vassalletto è anche l’elegante, incantevole chiostro del XII-XIII secolo, che presenta colonne di molteplici forme.
Giustificazione per l’iscrizione nella lista del Patrimonio dell’Umanità:
“Criterio (I), rappresenta un capolavoro del genio creativo umano. Criterio (II), mostra un importante scambio di valori umani, in un periodo o in un’area culturale del mondo, negli sviluppi dell’architettura e delle tecnologie, dell’arte monumentale, urbanistica o paesaggistica. Criterio (IV), è un eccezionale esempio di un tipo di costruzione o di complesso architettonico o tecnologico o paesaggistico che sia testimonianza d’importanti tappe della storia umana. Criterio (VI), è direttamente o materialmente legato ad eventi o tradizioni in vita, con idee, con credi, con lavori artistici e letterari d’eccezionale valore universale (il comitato ritiene che questo criterio giustificherebbe l’inclusione nelle liste soltanto in circostanze eccezionali, congiuntamente ad altri criteri culturali o naturali) “.

Leave your comment