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(36-2003) SACRI MONTI DEL PIEMONTE E DELLA LOMBARDIA

I Sacri Monti, situati nelle regioni settentrionali del Piemonte e della Lombardia, rappresentano particolari itinerari devozionali, sorti tra il XVI ed il XVII secolo.     Al loro interno è possibile trovare splendide opere pittoriche e scultoree, raffiguranti episodi della storia sacra, dell’Antico e del Nuovo Testamento. Realizzati nel periodo della Controriforma, sono un mirabile tentativo di riproduzione di luoghi della spiritualità cristiana ed un modo comprensibile e coinvolgente di raccontare ai fedeli la vita di Cristo e dei Santi. Essi rappresentano un esempio straordinario d’integrazione artistica, perfettamente inseriti tra le colline, le foreste ed i laghi circostanti.
Varallo, la “Nuova Gerusalemme”, il maggiore dei Sacri Monti, è situata sopra uno sperone montuoso: è il centro principale della Valsesia. Il Sacro Monte fu fondato nel 1486 e completato nel 1565. Consta di 44 Cappelle sparse sul boscoso pianoro.
Il Sacro Monte, o Santa Maria Assunta di Serravalle, è una pieve romanica, presso il cimitero, dal campanile duecentesco e portale a figure scolpite.
Il Sacro Monte d’Orta San Giulio, situato sull’altura boscosa a 1,5 km alle spalle del paese, è un complesso costituito da venti Cappelle, dedicate a San Francesco, erette tra il 1591 e la seconda metà del ‘700, con affreschi e gruppi in terracotta.
Il Sacro Monte di Oropa è un Santuario mariano; sorge su un ripiano morenico, in una conca di boschi e prati: è il più celebre luogo di pellegrinaggio del Piemonte, tra i più antichi e maggiori d’Italia. Lo si vuole fondato nel sec. IV da S. Eusebio. È un insieme d’edifici barocchi (XVII-XVIII sec.) in gran parte destinato ad ospizi.
Il Sacro Monte di Ghiffa (Verbania) è un Santuario della SS. Trinità, situato in una posizione panoramica, a 378 metri d’altitudine.
Il Sacro Monte Calvario di Domodossola è forse il più imponente complesso architettonico dell’Ossola, realizzato nella seconda metà del ‘600 ed oggi parco naturale regionale: la Via Crucis conserva gran parte delle stazioni sei-settecentesche.
Giustificazione dell’iscrizione nella lista del Patrimonio dell’Umanità: “Criterio (II), la realizzazione di un’opera d’architettura e d’arte sacra in un paesaggio naturale per scopi didattici e spirituali, ha raggiunto la sua più alta espressione nei Sacri Monti dell’Italia settentrionale ed ha avuto una profonda influenza sui successivi sviluppi nel resto d’Europa. Criterio (IV), i sacri Monti dell’Italia settentrionale rappresentano la riuscita integrazione tra architettura e belle arti, in un paesaggio di notevole bellezza. In un periodo critico della storia della Chiesa Cattolica testimoniavano un tentativo di recupero dei valori cristiani”.

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