(35-2002) CITTÀ BAROCCHE DI VAL DI NOTO
Le otto città della Sicilia sudorientale, Caltagirone, Militello Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa Ibla e Scicli, furono tutte ricostruite dopo il 1693, sopra o accanto ai resti di quelle distrutte, nello stesso anno, dal terremoto.
Esse rappresentano il risultato di un considerevole impegno collettivo, condotto con successo e con risultati architettonici ed artistici d’alto livello. Vincolate allo stile tardo barocco dell’epoca, illustrano anche distintive innovazioni nella pianificazione e nella progettazione urbanistica.
Modica è stata illustre e potente; si può considerare fra le poche comunità a base feudale, che in Sicilia abbiano avuto una denominazione salda per diversi secoli. Palazzolo appare circondata dalla scenografica catena dei Monti Iblei. Il visitatore si accorge subito perché questo è uno dei centri più ricchi di testimonianze storiche ed artistiche della Sicilia. Piazza del Popolo è dominata dalla chiesa di San Sebastiano, barocca, del XVIII secolo, cui un’alta scalinata conferisce imponenza; all’interno si custodisce una veneratissima statua di San Sebastiano che il terribile terremoto del 1693 non osò scalfire.
Giustificazione per l’iscrizione nella lista del Patrimonio dell’Umanità:
Criterio (I), questo gruppo di città della Sicilia sudorientale fornisce rimarchevole testi-monianza dell’esuberante genialità espressa nell’arte e nell’architettura tardo-barocco.
Criterio (II), le città del Val di Noto rappresentano l’apice e la fioritura finale dell’arte barocca in Europa.
Criterio (IV), l’eccezionale qualità dell’arte e dell’architettura del tardo barocco del Val di Noto si fonda sulla sua omogeneità geografica e cronologica, nonché sulla sua abbondanza, risultato della ricostruzione dopo il terremoto che distrusse l’area nel 1693.
Criterio (V), le otto città della Sicilia sudorientale, incluse nell’iscrizione, caratteristiche del modello d’insediamento e delle forme d’urbanizzazione dell’area, sono costantemente soggette al rischio di terremoti e delle eruzioni dell’Etna.