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(31-2000) ISOLE EOLIE

L’arcipelago delle Eolie, che si trova a meno di 40 km dalla costa settentrionale della Sicilia, ha una superficie di 114,7 km2 ed è formato da sette isole principali: Lipari, Vulcano, Stromboli, Salina, Filicudi, Alicudi e Panarea. La più estesa delle isole è Lipari, con 37,3 km2 e la più piccola Panarea, con 3,3 km2.
Le isole Eolie sono uno straordinario esempio del fenomeno vulcanico, ancora in corso. Studiate sin dal XVIII secolo, le isole hanno fornito alla vulcanologia due tipi d’eruzione (vulcaniana e stromboliana) ed hanno occupato, di conseguenza, un posto eminente nell’educazione di tutti i geologi per oltre 200 anni. Il sito continua ad arricchire il campo degli studi vulcanologici.
L’interesse geologico di quest’arcipelago consiste nel fatto che si tratta di un esempio eccezionale di costruzione insulare, dovuta all’azione vulcanica. I fenomeni tellurici, in atto ancora oggi in queste isole del Mediterraneo, si pongono in un arco che assomiglia molto a quello formato dalle isole Hawaii nel Pacifico. Studiate e sorvegliate da diversi decenni, le Eolie sono un soggetto fondamentale per la vulcanologia internazionale.
Delle sette isole, due sono marcate dal vulcanismo: quella di Stromboli, il cui cono è attivo, e quella di Vulcano, una minaccia permanente. Entrambe presentano le caratteristiche delle formazioni terrestri vulcaniche.
L’eruzione di tipo vulcanico è caratterizzata dall’emissione di lave viscose, come la pietra pomice, che si raffreddano rapidamente, producendo colate d’estensione limitata; l’eruzione di tipo stromboliano è caratterizzata da lave semifluide, che si solidificano rapidamente in superficie e lentamente in profondità, formando estese colate.
Le isole Eolie, che ebbero un ruolo importante nel mondo antico, quando l’ossidiana era fondamentale per confezionare utensili per l’uso domestico e per la caccia, sono oggi uno dei maggiori laboratori mondiali per lo studio del vulcanismo. Il castello di Lipari, sede del museo eolico, assieme al parco archeologico, costituisce uno dei musei storici ed archeologici più importanti del Mediterraneo.
Il sito è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità perché: “La morfologia delle isole vulcaniche rappresenta un modello storico nell’evoluzione degli studi della vulcanologia mondiale”.

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