Villa Adriana”>Per la scenografica disposizione dei suoi edifici e per la ricchezza delle opere d’arte che vi erano custodite, è stata paragonata al Palazzo di Versailles.
Caduta in rovina durante il Medioevo, la villa fu riscoperta nel Rinascimento ed esercitò una notevole influenza sull’architettura barocca. Bernini e Borromini si ispirarono agli spazi concavi e convessi della sua Piazza d’Oro e delle sue Piccole Terme per progettare gli interni di chiese e palazzi.
Questo sito unisce alle suggestioni archeologiche e storiche quelle del variegato paesaggio, vicino all’Aniene, ai piedi dei monti Tiburtini. Di particolare interesse è il Canopo, rievocativo dell’omonima città egizia, collegata ad Alessandria.     La villa riproduce elementi architettonici egizi e romani, dando vita ad una sorta di città ideale. Nell’area sono state rinvenute numerose sculture, oggi conservate nel Museo di Villa Adriana, in altri Musei romani e nei Musei Vaticani.
Le notizie, tramandateci dalle fonti storiche, sono molto scarse, ma sappiamo per certo che il progettista della villa fu lo stesso Adriano.
Giustificazione dell’iscrizione nella lista del Patrimonio mondiale: “Criterio (I) e (III), Villa Adriana è un capolavoro che, in modo unico, riunisce le più alte forme d’espressione dell’essenza culturale dell’antico Mondo Mediterraneo. Criterio (II), lo studio dei monumenti che compongono Villa Adriana ha giocato un ruolo cruciale nella riscoperta degli elementi dell’architettura classica da parte degli architetti del periodo rinascimentale barocco. Essa, inoltre, ha profondamente influenzato numerosi architetti e disegnatori del XIX e XX secolo.

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