L’affascinante miscela di storia, cultura, arte e paesaggio cui è legata la fama universale della Toscana e del suo capoluogo è il risultato di una vicenda plurimillenaria, che appartiene alla civiltà universale. Firenze ha lungamente rappresentato la cultura italiana nel mondo: per la lingua e la letteratura, per l’architettura e le arti figurative. Circondata da splendidi dintorni, è famosa per i capolavori d’arte che conserva nei palazzi monumentali e nelle chiese.
In una città che, di per sé è un “museo aperto”, i monumenti sono innumerevoli; tra questi il Duomo o S. Maria del Fiore (sec. XIII-XIV, facciata del 1889); la sua cupola non fu soltanto una geniale creazione architettonica, ma anche il simbolo della città.
Per Brunelleschi fu un problema tanto spinoso da tenerlo impegnato per tutta la vita. Il Palazzo Vecchio, concepito da Arnolfo di Cambio come una fortezza, all’interno glorifica l’assolutismo mediceo, soprattutto quello di Cosimo I, che affidò alla straordinaria inventiva del Vasari le sue ambizioni autocelebrative. La Loggia della Signoria (detta anche dell’Orcagna o dei Lanzi), del secolo XIV, nella quale, fra le altre opere, si poteva ammirare il Perseo di Benvenuto Cellini, trasferito agli Uffizi nel dicembre 1996. La Galleria degli Uffizi accolse inizialmente statue antiche e ritratti storici, ma si arricchì poi, grazie al costante interessamento dei Medici che raccoglievano anche reperti naturalistici, armi ed oggetti d’interesse tecnico        e scientifico. Alla fine del Settecento, i Lorena avviarono     la riorganizzazione dell’immenso materiale che va dall’antichità al XVIII secolo (ma fino al Novecento se si accede al CORRIDOIO VASARIANO).
Vanno ricordate le opere dello scultore ed architetto Bartolomeo Ammannati: la Fontana del Nettuno ed il cortile di Palazzo Pitti; questo è il più grande palazzo di Firenze, iniziato nel 1458 per il banchiere Luca Pitti. Fu, poi, residenza dei Medici e dei Lorena e, pochi anni dopo essere stato ultimato, ospitò i Savoia quando Firenze fu capitale d’Italia (1865-1870).
 
Poco oltre Palazzo Pitti, si apre il magnifico Giardino di Boboli, tipico esempio di giardino all’italiana, in un susseguirsi di spazi verdi, viali ornati di statue e grotte: il palazzo Pitti ed il giardino di Boboli costituiscono un complesso unico per raffinatezza. L’effetto severo e un po’ greve del cortile a tre ordini di bugnato rustico, assume senso solo in rapporto al grandioso GIARDINO DI BOBOLI.
Arnolfo di Cambio, architetto della Cattedrale e autore, nel 1284, del piano urbanistico di Firenze, lasciò alla città anche altre opere degne di menzione, come la chiesa di Santa Croce. La fama, un pó funerea, di questa chiesa,”>Nel museo della Chiesa di Santa Croce, possiamo ammirare il Crocifisso di Cimabue, opera d’arte danneggiata dall’alluvione del 4-XI-1966.
Presentiamo un piccolo saggio di quanto c’è nel MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO: il bronzo del Cellini, busto di Cosimo I; il Mercurio, bronzo del Giambologna, Leda ed il cigno, maiolica di fattura fiorentina del Cinquecento
Chiudiamo la rassegna di opere, cui Firenze ha dato vita, con un’immagine del Ponte Vecchio, edificato verso la metà del XIV secolo.

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