Ritorna all’elenco dei siti UNESCO italiani

(17-1997) REGGIA DI CASERTA ED IL COMPLESSO DI SAN LEUCIO

Carlo di Borbone, figlio di Filippo V di Spagna e d’Elisabetta Farnese, salì al trono del Regno di Napoli nel 1734 e nel 1738 ottenne il riconoscimento internazionale del titolo con il nome Carlo III.
 Nel 1750 decise di realizzare un monumentale palazzo che avrebbe dovuto costituire il simbolo del suo regno e competere, per fasto ed importanza, con la Reggia di Versailles. Re Carlo III incaricò Luigi Vanvitelli di progettare la sua nuova residenza.
Il Palazzo reale ha una pianta rettangolare, articolata su quattro ampi cortili interni. I suoi cinque piani, con una superficie complessiva di 50.000 mq, s’innalzano a 36 metri. Le 1742 finestre, le 1200 stanze e le 34 scale interne testimoniano le dimensioni colossali dell’edificio. Il maestoso scalone, a doppia rampa, conduce agli appartamenti reali.
Anche il parco, che si apre alle spalle del palazzo, è opera di Vanvitelli. L’asse principale è scandito, nei suoi 3 km di lunghezza, da una serie di fontane barocche e da vasche con cadute d’acqua e gruppi statuari. L’apoteosi di questa magnifica prospettiva d’acqua è la Grande Cascata, spettacolare e scenografico salto di quasi 80 metri, inserito tra due lussureggianti ali di bosco e impreziosito dal gruppo scultoreo di Diana ed Atteone, circondati da ninfe. Poco dopo aver commissionato a Luigi Vanvitelli la Reggia di Caserta, Carlo III acquistò il borgo di San Leucio.
A Ferdinando IV si devono la ristrutturazione del borgo e la decisione di inserire, a San Leucio, una manifattura reale per la lavorazione della seta. Nel 1785 furono costruite le case a schiera per i tessitori. In seguito, con l’introduzione dei telai idraulici, i locali per la tessitura e la colorazione della seta si trasformarono in una vera e propria fabbrica. Tra le regole di base vi erano il principio dell’uguaglianza, dell’assistenza garantita agli anziani e agli infermi, l’istruzione gratuita ai giovani, la parità sul lavoro tra uomo e donna: esempio più avanzato dell’illuminismo borbonico.
Giustificazione per l’iscrizione alla lista del Patrimonio mondiale: “Il Comitato ha deciso d’inserire questo bene sulla base dei criteri (I) (II) (III) (IV) ritenendo che il complesso monumentale di Caserta è straordinario per l’ampiezza del suo disegno, che include non solo un imponente palazzo e un parco, ma anche il paesaggio naturale circostante. Il complesso industriale di Belvedere, progettato per la produzione della seta, è anch’esso di particolare interesse per i principi idealistici della sua originale concezione e gestione”.

Leave your comment