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(15-1996) MONUMENTI PALEOCRISTIANI DI RAVENNA

Ravenna, già capitale dell’Impero Romano, del Regno dei Goti e dell’Esarcato Bizantino, rappresenta il punto di contatto fra la civiltà classica e quella di Costantinopoli. I mausolei di Galla Placidia e di Teodorico, i battisteri Neoniano e degli Ariani e, soprattutto la chiesa di San Vitale, la basilica di Sant’Apollinare in classe, con i loro preziosissimi mosaici, costituiscono una delle espressioni più alte dell’arte bizantina.
La chiesa di San Vitale, consacrata nel 547 dal vescovo Massimiano, è il più importante monumento cittadino, la costruzione in cui è più evidente l’influenza dell’arte bizantina sull’architettura ravennate. A pianta ottagonale, con nartece absidato ed abside centrale affiancata da due absidiole (caso eccezionale perché gli altri edifici contem-poranei continuano a seguire il modello classico della “basilica romana”), presenta una distribuzione centrata su una cupola emisferica dal diametro di sedici metri.
Non lontano dalla chiesa di San Vitale, si erge il mausoleo di Galla Placidia, figlia dell’imperatore Teodosio I e sorella d’Onorio. Il mausoleo, a croce latina e con paramento murario in laterizio, è ricoperto da due volte a botte con una piccola torre quadrangolare.
Il battistero Neoniano, detto anche degli Ortodossi, è a pianta ottagonale e risale alla metà del V secolo. La cupola è ornata da stucchi e splenditi mosaici, che convergono in un medaglione centrale in cui è rappresentato il battesimo di Gesù. Simile per struttura e decorazioni è il battistero degli Ariani, costruito durante il regno di Teodorico e diventato suc-cessivamente oratorio dedicato alla Vergine. A pianta ottagonale, ha quattro absidi ed una cupola abbellita da mosaici.
Giustificazione per l’iscrizione nella lista del Patrimonio dell’Umanità: “Il Comitato ha deciso di iscrivere tale bene sulla base dei criteri culturali (I) (II) (III) (IV) considerando che il luogo è d’elevato valore universale essendo di notevole importanza in virtù dell’elaborazione artistica dell’arte del mosaico che i monumenti contengono, ed inoltre per la fondamentale testimonianza che essi forniscono, delle relazioni e dei contatti artistici e religiosi di un importante periodo della storia culturale europea.

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