Ritorna all’elenco dei siti UNESCO italiani

(14-1996) I TRULLI DI ALBEROBELLO

Le costruzioni di Alberobello, di origine sconosciuta ma di notevole unità formale e strutturale, costituiscono un eccezionale esempio di tecnica architettonica giunta fino ai giorni nostri.
Nelle ripide stradine dei quartieri di Monti e di Aja Piccola si trovano centinaia di case imbiancate di calce con il caratteristico tetto conico, formato da piccole lastre grigie localmente dette chiancarelle.
La Bassa Murgia è famosa per i suoi caratteristici trulli, sparsi nell’area compresa tra la Selva di Fasano e la Valle d’Itria. L’origine di queste costruzioni, simili a capanne molto evolute, risale alla protostoria. Si ritiene che gli elementi decorativi, come la sfera o la placca quadrata che sovrastano il tetto conico oppure i disegni geometrici dei soffitti, derivino dai Messapi, antica popolazione stanziata in Puglia fin dall’Età del Ferro ed alla quale si deve l’innalzamento di menhir nella regione; ma è possibile che questa tradizione costruttiva provenga dalla Grecia micenea.
Inizialmente i trulli erano costruzioni isolate in mezzo alla campagna, ma a poco a poco si costituirono piccoli agglomerati che si trasformarono in nuclei urbani, come accadde ad Alberobello.
Trulli isolati o riuniti in piccoli aggregati si trovano in tutta la Valle d’Itria, ma costituiscono un insieme urbano solo nei quartieri di Monti e Aja Piccola di Alberobello ed in un piccolo agglomerato-museo situato nelle vicinanze. Monti ospita circa 1030 trulli; le sue strade scendono lungo i pendii della collina convergendo verso il basso. Il quartiere Aja Piccola, con 590 trulli, è meno omogeneo e si concentra intorno ad una spianata, che in epoca feudale veniva utilizzata per le attività di trebbiatura.
I trulli sono costruiti direttamente sulla roccia, senza fondamenta, a pianta quadrata, con pietre posate una sull’altra, senza calce per fissarle. Si tratta di costruzioni realizzate con blocchi di pietra calcarea, raccolti nei campi vicini e rozzamente lavorati. I muri, d’altezza compresa tra 1,5 e 1,8 metri, sono doppi e con piccole finestre.
Giustificazione per l’iscrizione nel Patrimonio dell’Umanità: “Il comitato ha deciso d’inserire il luogo sulla base dei criteri culturali (III) (IV) (V) ritenendo che sia di eccezionale valore universale, essendo uno straordinario esempio di forma di costruzione derivante da tecniche preistoriche, che si è conservata integra e funzionale anche oggi”.

Leave your comment