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(12-1995) FERRARA CITTA DEL RINASCIMENTO

Sorta, nell’Alto Medioevo, come porto fluviale, Ferrara ha indissolubilmente legato le proprie sorti a quelle del più grande fiume italiano: il Po, che le portò sviluppo e prosperità. Fiorente e ricca, conobbe un periodo di grave instabilità, dovuto alle lotte tra famiglie rivali. Fu quindi pacificata dagli Estensi, reggitori di una signoria potente, che nel XV secolo fu alla ribalta della politica internazionale, in relazione sia con le corti delle città confinanti, sia con il regno aragonese di Napoli.
Il disordinato e pittoresco centro medievale, con strade strette e tortuose, che pure si vantava della bella cattedrale romanica dall’imponente facciata, non si confaceva ormai più al decoro ed alla magnificenza che gli Este volevano per la propria città. I signori di Ferrara intrapresero così un ambizioso progetto di rinnovamento urbanistico, che fu affidato a Biagio Rossetti, ideatore della celebre “addizione erculea”, un impianto che esprime l’ideale rinascimentale della città e sul quale Ferrara ha continuato e continua a crescere anche ai nostri giorni: ampie strade perpendicolari, scandite spesso da eleganti elementi che dilatano lo spazio offrendo all’occhio prospettive illimitate, come la Via Ercole I d’Este, sulla quale prospetta il magnifico palazzo dei Diamanti, capolavoro rinascimentale dovuto a Biagio Rossetti.
Oltre a far della città la sede di quella corte, colta ed evoluta, che trova la massima esaltazione nel Ciclo dei Mesi del Palazzo Schifanoia, il governo estense intervenne sul delta del Po con bonifiche e risanamenti, indispensabili per assoggettare il mutevole corso del fiume, interrando le vie fluviali, colleganti Ferrara alla rete dei commerci.
Da capitale si trasformò poi, sotto il dominio papale, in cittadina prospera ed elegante che, ammirata da D’Annunzio, ha ospitato l’arte di Boldini, De Pisis, Bassani.
Giustificazione per l’iscrizione nella lista del Patrimonio dell’Umanità: “Il Comitato ha deciso d’inserire questo luogo sulla base dei criteri (II) (IV) (VI) ritenendo che sia di eccezionale valore, essendo una città rinascimentale, progettata in modo unico, che ha mantenuto la struttura urbana virtualmente intatta. Gli sviluppi del piano regolatore di Ferrara hanno avuto una profonda influenza sull’evoluzione dell’urbanistica per tutti i secoli successivi”.
 

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