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(10-1995) CENTRO STORICO DI NAPOLI

Le origini di Napoli sono piuttosto articolate. Pare che, nel VII secolo a.C., i Greci di Cuma abbiano approfittato della posizione favorevole dell’odierno Golfo di Napoli per stabilirvi un ampio porto commerciale, protetto da colline lussureggianti e dal clima mite, e che chiamarono Partenope. Un secolo dopo, Ateniesi e Calcidesi fondarono nelle vicinanze Neapolis (la citta nuova), che prosperò rapidamente. L’antica Partenope ne divenne un semplice quartiere con il nome di Paleopolis (la città vecchia).
Percorrendo i suoi innumerevoli e fittissimi vicoli si riscontrano i segni architettonici tipici delle varie culture che dominarono la città nel corso dei secoli.
Nel 1734 divenne la residenza della famiglia reale borbonica, della quale ospita tuttora la memoria e le immense raccolte artistiche ed archeologiche. Nel 1224, Federico II fondò l’università, in cui studiò anche San Tommaso d’Aquino.
La giustificazione per l’iscrizione nella lista del Patrimonio dell’Umanità è la seguente: “Il Comitato ha deciso di iscrivere tale luogo sulla base dei criteri C (II) e (IV), considerando che il luogo è di straordinario valore culturale. Napoli è una delle più antiche città europee, la cui attuale struttura urbana conserva gli elementi della sua lunga e movimentata storia. La sua posizione sul Golfo di Napoli le dà un eccezionale valore universale, che ha profondamente influenzato molte zone d’Europa, e non soltanto”.
Se ai venticinque secoli di storia di Napoli si aggiunge il gran numero di governanti d’origine diversa, che ha retto i suoi destini, si può facilmente comprendere la complessità del suo tessuto urbano, l’evidente discordanza tra i quartieri e la sorprendente differenza tra i monumenti. Presso il porto, per esempio, si noterà subito che le case che lo circondano costituiscono una vera e propria contraddizione: vicoli angusti sorgono di fianco alla zona più elegante, con ville e strade signorili.

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